Impingement della caviglia
LA CAVIGLIA
La caviglia è un’articolazione costituita dalla tibia, dal perone e dall’astragalo. La porzione più terminale o distale delle prime due ossa si chiama malleolo: rispettivamente malleolo tibiale e malleolo peroneale. La parte terminale delle ossa che partecipa all’articolazione è rivestita dalla cartilagine articolare che consente lo scivolamento delle superfici contrapposte (Figura 1).
I segmenti ossei che compongono l’articolazione sono poi ricoperti dalla membrana sinoviale (che produce il liquido necessario per il movimento dell’articolazione) e, più in superficie, dalla capsula articolare e dai legamenti (Figura 2).
COS'È L'IMPINGEMENT?
L’impingement è una limitazione meccanica dolorosa dell’arco di movimento di un’articolazione dovuta ad una causa ossea o dei tessuti molli. Nella caviglia l’impingement è la conseguenza di un’infiammazione della capsula articolare o della membrana sinoviale secondaria a traumi (distorsioni, fratture, microtraumi ripetuti), infezioni, malattie reumatiche o degenerative. Può essere coinvolta sia la porzione anteriore (impingement anteriore) che posteriore (impingement posteriore) della caviglia.
LE CAUSE
Impingement anteriore (Figura 3):
- attività che causano una flessione dorsale forzata del piede (per esempio la danza);
- attività che causano microtraumi ripetuti sulla caviglia (es. l’urto con la palla nel calcio) può determinare la formazione di uno sperone osseo sulla tibia o sull’astragalo o delle calcificazioni (impingement osseo);
- distorsioni di caviglia (la lesione dei legamenti o della capsula possono determinare una sinovite cronica con ipertrofia e conseguente impingement).
Impingement posteriore (Figura 4):
- attività che causano una flessione plantare forzata del piede (es. la danza);
- fratture;
- presenza di un piccolo osso accessorio (os trigonum) che talvolta può avere dimensioni eccessive e può rimane intrappolato tra la tibia e l’astragalo nei movimenti di flessione plantare del piede (Figura 5);
- lesioni osteocondrali;
- tendiniti del flessore lungo dell’alluce o del tibiale posteriore.
I SINTOMI
Sono caratterizzati principalmente da:
- dolore in flessione dorsale o plantare del piede (Figura 6);
- lieve tumefazione locale (spesso assente);
- progressiva diminuzione dell’escursione articolare;
- zoppia
LA DIAGNOSI
La diagnosi viene solitamente posta sulla base di:
- un’accurata storia clinica (anamnesi);
- l’esame clinico, durante il quale viene ricercata la sede esatta del dolore e viene valutata l’escursione articolare residua;
- gli esami diagnostici strumentali quali le radiografie standard, l’ecografia, la risonanza magnetica e la TC.
IL TRATTAMENTO
- conservativo, basato sul riposo funzionale, la fisioterapia, l’uso di plantari ed eventualmente di farmaci anti-infiammatori;
- chirurgico, dopo il fallimento del trattamento conservativo, si basa sull’asportazione della causa della limitazione articolare e del dolore (spesso eseguito per via artroscopica) (Figura 7 e Video).
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