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Tendinopatia achillea

IL TENDINE D'ACHILLE

Il tendine d’Achille è un grosso e robusto tendine che connette il tricipite della sura (o più comunemente polpaccio) al calcagno (Figura 1) permettendoci l’elevazione sulle punte dei piedi, di correre e di saltare (Figura 2).

LA MALATTIA

Tra le cause più frequenti di problemi a carico di questo tendine vi sono:

  • le sollecitazioni ripetute (microtraumi) come avviene soprattutto in alcuni sport di corsa e/o salto;
  • la predisposizione individuale gioca un ruolo importante nella genesi della tendinopatia achillea.

 

La patologia infiammatoria o degenerativa del tendine d’Achille può evidenziarsi secondo diversi quadri clinici:

  • TENDINOPATIA INSERZIONALE: semplice infiammazione localizzata il più delle volte a livello dell’inserzione del tendine sul calcagno (Figura 3);
  • TENDINOSI: degenerazione del tendine spesso asintomatica fino a quadri avanzati (i quadri di infiammazione e degenerazione spesso possono coesistere);
  • ROTTURA SOTTOCUTANEA: rottura completa del tendine (Figura 4).

I SINTOMI

In caso di tendinite (infiammazione):

  • dolore: localizzato posteriormente appena sopra il calcagno, può variare nell’intensità (da occasionale e transitorio fino a continuo), nell’insorgenza (sotto sforzo o a riposo) e nell’esten-sione (diffuso o localizzato).


In caso di tendinosi (degenerazione) il paziente può essere:

  • asintomatico;
  • oppure presentare un inspessimento del tendine.

LA DIAGNOSI

La diagnosi può essere posta con:

  • visita specialistica: la pressione sul tendine risulta spesso do lorosa e si possono osservare delle tumefazioni locali legate all’infiammazione dei tessuti circostanti (BORSITI) ed un aumento di spessore del tendine stesso;
  • come ausilio diagnostico ci si avvale in genere dell’ecografia, la radiografia standard e, talvolta, dalla risonanza magnetica.

LA TERAPIA

I cardini del trattamento sono:

  • RIPOSO da ogni attività che provochi dolore;
  • GHIACCIO: deve essere applicato subito dopo l’attività sportiva e comunque almeno due volte al dì per 15 minuti;
  • STRETCHING del tricipite della sura (Figura 5);
  • ORTESI (rialzo calcaneare): un piccolo plantare che mette parzialmente a riposo il tendine d’Achille (Figura 6).
  • FISIOTERAPIA: può essere talora associata alle terapia standard, per accelerare i processi di guarigione (TECAR, ionoforesi, ultrasuoni, laser, ipertermia, onde d’urto, ginnastica eccentrica, ecc.);

 

Gli anti-infiammatori per via sistemica non si sono dimostrati efficaci nel controllo del processo infiammatorio (il tessuto tendineo è infatti scarsamente vascolarizzato). Le infiltrazioni di corticosteroidi sono invece riservate a casi molto selezionati.

 

  • INTERVENTO CHIRURGICO: è riservato a quella piccola minoranza di casi di infiammazione che non rispondono al trattamento conservativo per almeno 6 mesi, ed in praticamente tutti i casi di rottura sottocutanea del tendine.


È bene ricordare che la guarigione completa avviene in tempi lunghi e necessita di grande collaborazione da parte del paziente ed inoltre la ripresa dell’attività sportiva deve avvenire con estrema gradualità.

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Federico Morelli - MioDottore.it